Passo dell'Aprica - Torri di Fraele - Laghi del Cancano - Marmary | Itinerari in moto | Foto gallery

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Passo dell' Aprica - Torri di Fraele - Laghi del Cancano per un totale di 440km.
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Itinerario che ci porterà transitando dalla bella Valdidentro per poi deviare per raggiungere prima le Torri di Fraele e successivamente i Laghi del Cancano con le sorgenti del fiume Adda.
Partiamo da Verdello, come primo obbiettivo è il Passo dell' Aprica 1.181 m/slm transitando sulla SS42 e passando da: Casazza, Endine, Darfo Boario Terme, Capo di Ponte, Edolo, arrivati al Passo dell' Aprica scendiamo, SS39, tenedo sempre la principale e le indicazioni per Tirano fino al bivio, a dx, per Stazzona che prendiamo, continuiamo a seguire le info per Tirano che raggiungiamo poco dopo. Raggiunto Tirano seguiamo le indicazioni per Bormio, SS38, transitando da: Mazzo di Valtellina, Grossotto, Bolladore, raggiunto Bormio seguiamo le info per il Passo dello Stelvio fino al primo tornante, sulla nostra dx, a questo punto lasciamo la SS38 e prenidamo a sx per La Valdidentro , Livigno, SS301, teniamo la principale fino alle indicazioni, a dx, per Torri di Fraele nei pressi di Premadio, prestare molta attenzione perchè la strada che ci porterà alle Torri di Fraele è molto esposta e frequentemente priva di protezioni a valle, teniamo sempre la principale e dopo parecchi tornantini, il diminutivo è d'obbligo visto che sono molto stretti, raggiungiamo le Torri di Fraele parcheggiamo la nostra moto e in tutta sicurezza andiamo a goderci il panorama che viene offerto dalle Torri su tutta la valle sottostante. Da questo punto in poi per raggiungere i Laghi del Cancano la strada è in terra battuta ma comodamente transitabile da qualsiasi moto, poco prima dei Laghi del Cancano troviamo il Lago delle Scale. Raggiunto il Rifugio Ristoro Monte Scale Valdidentro prendiamo la stradina a sx, sempre in terra battuta per raggiungere la seconda diga sui laghi: Lago del Cancano e Lago di San Giacomo questo ci permetterà di goderci del panorama su entrambi i 2 laghi, è possibile arrivare quasi alle sorgenti del fiume Adda ma la strada diventa sempre più impervia, noi ci siamo accontentati di fermarci alla seconda diga.
Per il ritorno abbiamo optato di percorrere a ritroso la stessa strada dell'andata arrivando a Verdello in serata.

Osservazioni:
Le strade percorse sono in generale in buono stato, prestare attenzione a quella che porta alle Torri di Fraele molto esposta e con tornantini a dir poco stretti.
Una volta giunti alle torri avrete modo di godervi lo splendido paesaggio che si apre sulle valle di Bormio da un lato e sulla Valdidentro dall'altro lato

Curiosità:
UN PO' DI STORIA
"12 denari per ogni carico trasportato", questa era la somma che, come indicato negli "Statuti Bormini" del 1516, doveva essere pagata per accedere alla Valle di Fraele. Ed è proprio sulla via che sale da Premadio che sorgono le Torri di Fraele a difesa del percorso che collegava la Valtellina a Engadina e Germania.
Situate a 1930 metri di altitudine le due torri facevano parte di una fortificazione, ormai distrutta, eretta a garantire una percorrenza sicura del Passo di Fraele detto anche "delle Scale". Tale nome deriva dalle traversine di legno che, utilizzate come gradini, venivano appoggiate sullo scosceso roccione sottostante le torri per facilitare il passaggio e, in caso di necessità, rimosse facilmente al fine di renderlo non più percorribile. Oltre ad una funzione di controllo, le torri, grazie alla loro posizione strategica, consentivano di inviare messaggi in caso di pericolo utilizzando dei segnali fumosi di giorno e luminosi di notte. La loro importanza strategica è testimoniata dalla costruzione, nel 1481, da parte di Lodovico il Moro, di una fortificazione, non più esistente.
Entrambe le torri, grazie ai contributi della Legge Valtellina, sono state recentemente ristrutturate.
La costruzione della prima diga - Cancano I - risale al 1922, per opera dell'AEM. Quando pochi anni dopo entrò in funzione, le acque dell'alto corso dell'Adda vennero bloccate dalla spessa muraglia in cemento armato favorendo così, nel 1928, la costruzione della centrale elettrica di Rasin ad Isolaccia che produce energia elettrica utilizzandone le acque. Si è trattato di un importante passo verso il progresso che ha tuttavia comportato un forte impatto ambientale. Dieci anni dopo, nel 1939, a causa del forte sviluppo industriale, venne decisa la costruzione di un secondo sbarramento a monte del primo chiamato S.Giacomo di Fraele, nome derivante dal piccolo paese capoluogo della vallata. I lavori, bloccati a causa della Seconda Guerra Mondiale, si protrassero per più anni fino a che nel 1950 vennero terminati. Si rese quindi necessario un secondo sbarramento terminato nel 1956, venne così portata a termine la costruzione del vasto lago di Cancano II. Il nuovo lago sommerse il primo sbarramento e le costruzioni sorte nel corso degli anni sulle sue rive.
Oggi il paesaggio appare molto diverso da quello di un tempo, i laghi si collocano in un contesto ambientale caratterizzato da rocce calcaree stratificate e vette scoscese.

Strumentazione:
Per tracciare il percorso abbiamo usato il software ITN Convert con l'abbinamento di Google Maps, software free molto potente, e il software Autoroute© 2010, la carta stradale della Lombardia, durante il tragitto ci siamo serviti del navigatore satellitare Tom-Tom Rider 2.



Grafica e immagini by MARMARY.com
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